Libertà
Eravamo i più
soli e incompresi eppure avevamo chi ci amava e avevamo di che sfamarci. Allora
avevamo la nostra anima e questa voleva trasformarsi, essere diversa ed era
sempre diversa e normale. Si pensava di essere quello, o questo, ma alla fine,
magari anche per poco, eravamo tutto e si sa che anche in un secondo si può
dare verità reale a questo o quello. Una vita fatta di secondi e di mistero, ma
anche questa è povertà, e allora rassegniamoci alla povertà che è grande e fa
l’uomo: forse così avremo meno paura, ma non togliamo l’amore. Siamo parte di
Gaia, della madre natura, essa è divina come lo siamo noi, però vogliamo dimenticare
questa spiritualità, distaccarci; questo è forse necessario per fare quello che
facciamo ogni giorno? Abbiamo staccato gli occhi dal sangue usando i soldi,
entrando negli ipermercati, nell’ambizione, nell’arrivismo, nelle medaglie, nel
dimostrare, nei lustrini, nell’accecante religione della scienza, nella nostra
micro-visione. E lo spirito di ciò che ci circonda? ...delle piante, spesso eliminate senza motivo;
degli animali, che ci stupiscono solo perché vediamo dei cani in macelleria, in
vendita? e non ci stupisce il consumare carne tutti i giorni: che nemmeno gli
ultimi abitanti delle foreste osano fare. Rendere logica al cammino sulla Terra: piccole
mattonelle spostate dal mattino a sera, nei nostri rifugi collegati col mondo.
Da dove possiamo cominciare a osservare come l’aquila, a imparare a farlo,
vedere l’insieme, capire le forme, le necessità, la madre che sostiene il
nostro peso.
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