mercoledì 19 marzo 2014

Video-Tv-Web-cellulare Padrone e la saturazione del sé


video-tv-web padrone




Da quando la videocamera si è impossessata della gente, principalmente di giovane età, ed è avvenuto con i cellulari e progressivamente, con i suoi discendenti, non viene usata per fare delle riprese di qualcosa di bello, particolare, un avvenimento da ricordare. Infatti, oggi, sì crea l’evento per poter usare la videocamera ed essere, in qualche modo, famosi. Quindi è la videocamera che usa noi, è diventata il nostro padrone, ma lo è per il fatto che lavora per la grande corporation che è il web, i social network, l'ego, il potere, ta televisione.
Così, il padrone, si dedica ai consumatori più manipolabili di quella rete, quelli che cercano un surrogato della tv, ma una tv con dolore vero e sangue vero, accessibile e realizzabile da tutti, molto peggiore di quella che conosciamo, più violenta e più reale, più dentro la piccola realtà delle persone; ma sappiamo che reale non lo è visto che i padroni sono la “telecamera”e il web, semmai è una “realtà posticcia” con vittime reali. Infatti, questo padrone sembra uscito dagli studi di Mediaset o della Rai, un genio perverso della tv. Del resto, dagli anni ottanta gli italiani sono figli della tv.  “Prima di guardare, osservare e provare diletto, si deve fotografare, videoregistrare e poi postare. Produrre, organizzare e poi fotografare, videoregistrare e postare”. Ragazzi ridotti dai padroni a sadici e minacciosi registi di pulp di serie z, disposti a tutto: al razzismo, alla tortura, alla diffamazione. E poi non sarà il padrone a pagare la cauzione, gli anni di galera, gli anni di terapia. I padroni sono sempre finti, perché c’è sempre “un altro” capo dietro a un dominatore più o meno palesato, e alla fine andiamo sempre a sbattere contro un ego non educato, un disamore per se stessi, l’odio, un contemporaneo disagio tra persone in continuo aumento. Caratteristiche tipicamente umane che tutti cerchiamo di non vedere, ma che conosciamo bene!
 Disagi che vanno aumentando con il continuo riempimento-dipendenza di pseudo-rapporti umani, risorsa di consumismo, con applicazioni e strumenti di comunicazione ossessivi, come wazzup, sms, mms, e-mail, facebook...La mente e l'attenzione sono quasi sempre martellate, molto peggio della musica passiva, della pubblicità, ecc. Non si prende il tempo necessario per "fare": "Adesso mi siedo al computer", si diceva una volta. Oggi lavoriamo, siamo al mare, in montagna con "l'amico inquietante":Smartphone, iPhone, iPad. Dispositivi molto dannosi per la salute fisica, che adesso abbiamo più di prima vicini a noi, perché "un telefono" non è solo un telefono e si prende in mano continuamente per i vari messaggi che arrivano da varie applicazioni. Oggi se non consultiamo la posta elettronica e facebook, o altro, possiamo avere dei problemi anche gravi; problemi sociali, economici, familiari. Pensate ai litigi che si svolgono (male) via sms, che sono degli aborti, un rapportarsi a metà (o meno), una ricerca di soluzioni dove esiste un "meccanismo" di ingarbugliamento sensoriale e psico-culturale che perfeziona una comunicazione  ego-autistica. Ormai è una fermata obbligatoria, con gli occhi, le dita, come girare il cibo in padella continuamente sennò si attacca; ma nel nostro caso...non cuoce mai... 
 Abbiamo bisogno di "decidere" di fare una cosa, di fare "una" cosa, di essere veramente "soli", quando serve; di essere con gli "altri" veramente, quando serve.
 E poi perché dobbiamo rovinarci gli occhi, e tutto il corpo con le radiazioni?
Anche in questo caso dobbiamo chiederci "posso farne a meno? e se sì, per quanto?". Sappiamo della dipendenza affettiva, tossicologica, alcolica, alimentare, ma non ancora di quella e-social. 

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