giovedì 24 settembre 2015

La Truffa




Di Gé Fratello - Fottere
E poi, è interessante vedere come la parola “fottere”, in verità interiore, è l’atto, il processo dello stare bene e del piacere psico-carnale con l’altro che, a volte, accoglie anche l’amore, o forse sempre una forma di esso, come potrebbe indicare l’etimologia greca e latina molto meno aspre che suppergiù significa piantare, generare, produrre, essere, nascere, anche se veniva pure usata con significato osceno. Ma se entriamo nella verità comunicativa storica e di potere, che purtroppo entra nei simboli, il “fottere”, tra i suoi significati spesso usati e ricavati dal primo che è far l’amore, è fregare, vincere sull’altro spavaldamente o con la violenza e la furbizia, sovrastare come in guerra. Una verità che in Italia è chiara, se si vuole guardare e illustra il tipo di società in cui ci si trova e il suo rapporto col sesso, piacere, amore, relazione. Nasce da una “grande” madre. Una madre divoratrice che alfine, detesta se stessa in segreto. Un patetico segreto, sempre custodito e alla fine, mantenuto dai più, o da tutti. Certo non è esclusivamente una realtà italiana, tant’è vero che “fottuto” era una parola usata nel centro sud Italia, si è diffusa poi dappertutto con i film statunitensi con la versione anglofona fucking, quest’ultima sembra provenire da aratro, copulare, pene: radici da varie zone d’Europa. “Fottuto” fa intendere che una protuberanza dura viene spinta in una rientranza morbida, così, il detentore di protuberanza, prende il potere o comunque va a rimarcarlo su chi ha la rientranza, che perde la partita. È una parola che viene usata anche con significato doppio verso un uomo, accusandolo di aver “perso la partita” ben due volte, una perché si denota che è omosessuale (o lo è diventato per forza) e un’altra di base, per essere comunque chi prende. La donna invece ne ha una sola di sconfitta, sembrerebbe. Quindi, oltre che trattare l’amplesso come un’offesa e una sfida o battaglia, questa parola ha dentro anche l’omofobia. Detto a un uomo lo indica come sodomita passivo e quindi per dire che è stato fregato, annientato, nell’ambito di una logica razzista e omofoba. Anche in questo caso è una logica tutta da rifare, visto che anche un omosessuale spesso si diverte con rapporti anali passivi o attivi e non certo si sente uno che è stato fregato, ma bensì, se proprio, che ha vinto il piacere e la bellezza.

Perché se un diverso fosse dichiarato strano su dei cartelloni, sarebbe diverso e quella diversità si conoscerebbe e sarebbe interiorizzata e amata alla fine. Ma se il diverso viene fatto scorrere nei rigagnoli dove c’è la periferia e si va a depositare lo sporco e l’inutile, quel diverso non sarà guardato con solidarietà e rispetto, dai più. Ma con paura. C’è un vecchio dato ancora valido, che è molto violento, consiste nel rubare l’amore, che è cosa realmente impossibile, ma declinata a un’idea di esso deviata e collegata con la guerra e il possedere; quanto può spiegare sulla natura umana questo. Del resto se andiamo a vedere anche la parola “corteggiare”, vediamo nel significato 2 (dopo quello che riguarda la corte e i principi): “Stare dattorno a una persona cercando, con lodi, lusinghe, dimostrazioni di riverenza, di ottenere da lei protezione e favori. In partic., c. una donna, cercare di piacerle e di entrare nelle sue grazie, con gentilezze, complimenti e sim.”*
E la stessa parola si usa in etologia, dove, di solito, l’approccio è molto meno rapace di quello umano. Quindi se diciamo a qualcuno “Vai a farti fottere”, o “fottuto”, si fa riferimento a una persona che è stata corteggiata ad arte e quindi ha avuto un rapporto carnale con il corteggiatore, o comunque è quello che gli si augura. Eppure dovrebbe essere un’offesa e lo sarà finché la parola sarà usata per offendere.

*Dizionario Enciclopedico Treccani

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