-->
"Cercasi nano o disabile, che
faccia tenerezza". Dicevano quelli della RAI per richiedere un
attore. forse si può pensare che non è molto dissimile da dire:
"Cercasi ragazzo alto con aspetto simpatico",vero? però il
problema è che qui si va a sottolineare, con quella espressione, uno
stereotipo,(tra l'altro con l'intento di divulgarlo sui media) quello che dice che un disabile è simile a un bambino
appena nato o un santo. Cioè deve fare pena e compassione, ma non
può , per dire, andare con una prostituta, masturbarsi, darti una
sberla, scoreggiare, gridare in chiesa, ecc. No lui deve piangere,
essere umiliato, bisogna farlo vincere in quanto minorato ed essere
inferiore. Insomma un mondo di fantasia incanalata totalmente in
un'idea moralista falsa e fondata , alla fine, su una base che è
l'incontrario di quello che si vorrebbe far vedere nel teatro del
comportamento verso "lo strano" e "il diverso.