sabato 17 maggio 2014

Cibo e Fantasilandia






Cibo e Fantasilandia

“Adesso che faccio? Mangio una merendina”. “Buona, tra poco ne mangio un’altra, adesso guardo se sono arrivati messaggi”. “Fammi vedere se c’è ancora coca nel frigo; sta finendo, devo dire a mamma di comprarla”. “Che c’è in tv? Guardo qui, là, aspetta e quello cos’è? Ecco adesso è finita la coca…”. “Bello questo. Buone quelle! Che ci sarà a cena? Finite anche le merendine”. “Chi è che rompe le palle, ah sì, è quella di sotto”. “Ciao, guarda questo video, fico, no? Ciao ci vediamo”. “Adesso devo fare i compiti”. Più tardi. “Anche stasera mamma è in ritardo”. “Ciao amore sono qui, adesso ti preparo la cena, ho le tenerone, quelle buone croccanti con dentro anche il formaggio e il tandorino cangiante!”. “Buooone, e anche le patatine? Hai comprato la coca?” “Sì a tutto, ho anche le merendine, il salamino e i wurstel!”. “Anche i gelati?”. “Sì”. “Bene. Adesso mi mangio un wurstel col formaggio come antipasto!”. “Amore vai ad aprire cha hanno suonato”. “Buonasera, c’è tua madre?”. “Arrivo!”. “Salve signora. Purtroppo, a causa dell’aumento vertiginoso di obesità infantile, l’aumento di malattie mortali di origine cardiovascolare e cardiocircolatoria, i forti squilibri mentali nei giovani e negli adulti e i problemi gastrointestinali e allergologici, i disturbi del sonno, ecc. Per questi motivi le devo consegnare una multa per deviazione di minori, introduzione alla cibo-dipendenza, induzione di tv-droga, somministrazione di bevande tossiche che inducono dipendenza e di cibo velenoso”. “E a quanto ammonta”. “Non è pagabile col denaro, consiste in un corso per lei e suo figlio, con relativi esami finali: per imparare il valore dei cibi e le modalità nutrizionali appropriate, alimentazione corretta, cos’è la tv, i danni per la salute dei cellulari. In quanto al lavoro, obbligheremo il suo datore di lavoro a darle orari più flessibili, e suo figlio farà il corso a scuola”.

L’Ubriacone e l’Oste





Di Gé Frtaello - L'Ubriacone e l'Oste

L’ubriacone e l’oste                                                                                 

Un problema rilevante del nostro vivere è spesso la paura, nelle sue varie forme e trasformazioni. Spesso si razionalizza, davanti a una paura, in un modo demagogicamente pulito, facile da far accettare alla massa illusoriamente dominante, facendo leva sui bisogni primari delle persone, come il lavoro, la salute, la sicurezza, la religione… (“potresti perdere il lavoro…, “quelli ti attaccano qualche malattia pericolosa”, “Quella è gente violenta perché non è della nostra religione e poi sono senza lavoro”, ecc.). Ma forse, ancora più in profondità, di questa paura, possiamo trovare un senso di colpa e un conseguente sentimento scomodo, imbarazzante. Ecco, questo sentimento, diciamo, rimosso, risiede nella vecchia e potente Europa, che conquistò con la forza il resto del mondo per poterlo sfruttare in tutti i modi e mantenerlo alle proprie dipendenze. Poi passò, in parte, il potere, in maniera più o meno volontaria, ad altri che portarono avanti, ampliarono e modernizzarono il dominio e lo sfruttamento democratizzato per il mantenimento del regime di vita capitalistico. Adesso tutti abbiamo paura, paure nuove si sono aggiunte a quelle vecchie. Il vecchio padrone del mondo barcolla e in una masochistica danza dell’ubriaco, sembra non fermarsi; forse qualcuno in alto offre ancora da bere a chi è già sbronzo e ride aspettando la sua lenta caduta.