Paura
della vecchiaia, del cancro, della povertà, della guerra, degli stranieri, di
ammalarsi, della disoccupazione; come se sapessimo, dovessimo, inconsciamente
essere eterni, quindi una paura scaturita dalla non-voglia di “vivere”. Non si vuole
che l’orologio continui, prolunghi quest’agonia; perché è un’agonia che deve
essere, per non essere Dio. Se fossimo Dio dovremmo essere giusti, condividere
e dedicarci spesso ad aiutare, in senso ampio, gli altri; non pensare di
restare senza denaro, perché già siamo nel Regno e basta; non pensare di poter
morire, ma a quello che si sta facendo e a ciò che si farà, ogni giorno è un
regalo e la morte non è altro che
entrare in profondità in ciò che già siamo.
Non vogliamo essere liberi,
affrontare la verità, dormire nel bosco invece che cedere a ricatti sudici; non
vogliamo diventare tutti barboni emarginati e vagabondi, vogliamo far vedere
che siamo normali, assecondando gli inventori di normalità che hanno ucciso i
nostri avi; vogliamo avere l’orgoglio, lo status, scendere da una macchina
nuova, o che sembra nuova, uscire da un ristorante. Mentre dentro di noi Dio
spinge e la mente risponde contorta e corrotta, la lotta è dura e l’energia si
consuma. La mente non è eterna, Dio è in tutto, noi siamo in ciò che c’è. Non
riusciamo a essere sempre “mente”, calcolo ed ego e non potremo sempre iniziare
a essere “spirito” quando crolliamo. Oppure sì. Vivere significa “fregarsene”:
non delle persone, dell’amore, dello spirito, ma dei pensieri martellanti, della
macchinosità della mente, dell’attaccamento morboso. “Mollare la presa”, come
dicono gli orientali: possiamo provarci, o almeno cercare di capirlo.
Dobbiamo allontanarci dalla paura: una porta
stretta che ci fa sfregare, soffocare sui muri, dove uomini altezzosi e
saccenti non ascoltano, spiegano poco e non siamo liberi di andarcene senza
permesso; solo loro possono avere la ragione e la verità, che non si possono
valutare. Andiamocene dai venditori di ansia, angoscia, panico, pessimismo;
quelli che non riconoscono la nostra libertà, divinità ma bensì il foglio con i
simboli del potere, verticistico, piramidale.
Quelli che prima di chiedere loro “consiglio”
stavamo molto meglio, con il nostro problemino soppesato. La vita è il problema
e vivere è la soluzione, chi è contro l’amore è contro la vita. Andiamo con
l’amore e vivremo.
Nessun commento:
Posta un commento