martedì 1 marzo 2016

Sistema paura




Sistema Paura - Di Gé Fratello

Paura della vecchiaia, del cancro, della povertà, della guerra, degli stranieri, di ammalarsi, della disoccupazione; come se sapessimo, dovessimo, inconsciamente essere eterni, quindi una paura scaturita dalla non-voglia di “vivere”. Non si vuole che l’orologio continui, prolunghi quest’agonia; perché è un’agonia che deve essere, per non essere Dio. Se fossimo Dio dovremmo essere giusti, condividere e dedicarci spesso ad aiutare, in senso ampio, gli altri; non pensare di restare senza denaro, perché già siamo nel Regno e basta; non pensare di poter morire, ma a quello che si sta facendo e a ciò che si farà, ogni giorno è un regalo  e la morte non è altro che entrare in profondità in ciò che già siamo.
Non vogliamo essere liberi, affrontare la verità, dormire nel bosco invece che cedere a ricatti sudici; non vogliamo diventare tutti barboni emarginati e vagabondi, vogliamo far vedere che siamo normali, assecondando gli inventori di normalità che hanno ucciso i nostri avi; vogliamo avere l’orgoglio, lo status, scendere da una macchina nuova, o che sembra nuova, uscire da un ristorante. Mentre dentro di noi Dio spinge e la mente risponde contorta e corrotta, la lotta è dura e l’energia si consuma. La mente non è eterna, Dio è in tutto, noi siamo in ciò che c’è. Non riusciamo a essere sempre “mente”, calcolo ed ego e non potremo sempre iniziare a essere “spirito” quando crolliamo. Oppure sì. Vivere significa “fregarsene”: non delle persone, dell’amore, dello spirito, ma dei pensieri martellanti, della macchinosità della mente, dell’attaccamento morboso. “Mollare la presa”, come dicono gli orientali: possiamo provarci, o almeno cercare di capirlo.
 Dobbiamo allontanarci dalla paura: una porta stretta che ci fa sfregare, soffocare sui muri, dove uomini altezzosi e saccenti non ascoltano, spiegano poco e non siamo liberi di andarcene senza permesso; solo loro possono avere la ragione e la verità, che non si possono valutare. Andiamocene dai venditori di ansia, angoscia, panico, pessimismo; quelli che non riconoscono la nostra libertà, divinità ma bensì il foglio con i simboli del potere, verticistico, piramidale.
 Quelli che prima di chiedere loro “consiglio” stavamo molto meglio, con il nostro problemino soppesato. La vita è il problema e vivere è la soluzione, chi è contro l’amore è contro la vita. Andiamo con l’amore e vivremo.

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