lunedì 23 marzo 2015

Gli invasori “interni”




Gli invasori “interni”

«Pensavamo di mantenere pulito e sicuro il posto dove mangiavamo, invece lo stesso cibo dei più grandi garanti della sicurezza era vettore degli invasori...
E gli invasori, seppure coscienti o non di questo fatto, distruggevano, vivendo, i creatori del cibo. Ma quali creatori di cibo distruggevano questi invasori? Gli invasori venivano da lontano con il cibo del loro paese e quando arrivavano dai grandi garanti della sicurezza, che si mangiavano quel cibo di terre lontane, trovavano creatori di cibo nuovi ed estranei, ma, evidentemente, sensibili alla loro presenza, fino a morirne! Allora i grandi garanti della sicurezza smisero di mangiare quei lontani cibi e si dedicarono alla salvaguardia dei creatori di cibo del proprio paese. Non era certo facile, ormai, perché gli invasori erano tantissimi e colpivano dappertutto. Perché accadde tutto questo? Solo per la ignoranza e l'ingordigia dei grandi garanti della sicurezza, sì, proprio loro, sovrastati dal vizio e dalla corruzione senza nemmeno esserne consapevoli... Poi fu scoperto che in realtà il cibo era solo uno dei vettori di "sfortuna", infatti dai lontani paesi arrivava di tutto...Quando si aprìrono gli occhi, più della metà di quello che avevamo intorno era arrivato da lontanissimi paesi sconosciuti e soprattutto, era stato creato in maniera sconosciuta e danneggiava tutto ciò che ci circondava».



Questa mia storiella fa capire la "delicatezza" con cui è entrato nella nostra vita, gradualmente, ciò che è slegato con la biodiversità e con l’ambiente nostrano e infine con l’economia sociale. Si è fissato nella normalità. Così quello che ci sembrava strano all’inizio, come una banana, adesso è solo la punta dell’iceberg. E via dicendo, con contadini che non possono più competere, alimenti poco costosi e inquinati che arrivano da chissà dove, importazioni di ogni tipo e fabbriche spostate a est.

Questa contaminazione si è “completata” con insetti, batteri, mammiferi, pesci, ecc. La cosa più incredibile è che spesso questi esseri vengono comprati e poi liberati in una gita in campagna… è inutile dire quanto sia dannoso e spesso fatale, per l’equilibrio dell’ecosistema.

Ecco chi sono:
Gambero d’acqua dolce americano, scoiattolo americano, nutria, zanzara tigre e coreana, batterio dell’ulivo, vespa cinese, locuste, ecc.




Effetti ecologici

Una specie aliena che si inserisce in un nuovo habitat può essere non adatta o non in grado di adattarsi e quindi estinguersi nel nuovo areale o mantenere livelli di popolazione molto bassi, magari solo per un breve periodo di tempo. Esistono molti casi in cui, però, una specie aliena riesce ad adattarsi e a sopravvivere in un habitat nuovo e differente da quello in cui essa si è evoluta e in cui normalmente vive. In questi casi la specie può prosperare nel nuovo ambiente, riproducendosi anche in grandi numeri e per lunghi periodi di tempo.

In molti casi, una specie aliena che si adatta a un nuovo habitat ne altera l'equilibrio, ad esempio entrando in competizione con una o più specie autoctono. In alcuni casi, la specie alloctona prende il sopravvento su una o più specie originarie, portando le popolazioni autoctone persino all'estinzione. Uno dei frequenti motivi del vantaggio delle specie aliene su quelle autoctone è l'assenza di predatori e parassiti specifici che possano frenare la crescita di queste popolazioni.

Ad oggi sono migliaia, le specie aliene introdotte pressoché in tutti gli ambienti del mondo, spesso con risultati di considerevole impatto ambientale ed economico. In Europa si stima che siano state introdotte oltre 13000 specie aliene, e che oltre 1300 di queste causino impatti negativi sull'ambiente.


Le conseguenze di questo fenomeno sono devastanti: fauna e flora importate sono la prima causa di estinzione di quelle autoctone. Gli uccelli che nidificano sulle isole, ad esempio, non sopravvivono all'arrivo di predatori allogeni come il ratto o il gatto, mentre lo scoiattolo grigio americano sta provocando la scomparsa del nostro scoiattolo rosso. Allo stesso modo i pesci immessi per la pesca nelle acque dolci stanno sterminando le specie locali e i gamberi non nativi, come quello rosso della Luisiana, stanno annientando i gamberi "indigeni".

                                                                                                                                                   

Xylella fastidiosa che distrugge gli olivi del Salento è arrivata con delle piante esotiche e adesso viaggia sulle cicale…e la vespa cinese che attacca i castagneti.







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