mercoledì 19 febbraio 2014

Pedoni, Biciclette, Incidenti




Dati allarmanti, bisogna tutelarsi

[1]Dicono che il nostro Paese risulta uno dei peggiori in Europa, è al terzo posto per numero di pedoni morti, dopo Polonia e Romania. Ecco cosa dice l’Istat: “[2]Nel 2011 l’indice di mortalità per categoria del veicolo presenta una diminuzione o stabilità, se confrontato con il livello registrato per il 2010, per tutte le categorie di veicolo, fatta eccezione per i quadricicli, categoria per la quale si registra una variazione da 1,3 a 1,7 morti ogni 100 veicoli coinvolti in incidente stradale. I valori più elevati dell’indice di mortalità si registrano in corrispondenza di biciclette, motocicli e quadricicli (1,6, 1,7 e 1,7 nel 2011)
. Autovetture: 0,7. Si rileva, inoltre, rispetto al 2010, un aumento, del 7,2% dei conducenti di biciclette morti in incidenti stradali. Le biciclette, infatti, rappresentano il terzo veicolo, in graduatoria, dopo autovetture e motocicli, con il maggior numero di conducenti morti.” E come si legge, sempre sullo studio Istat, La maggior percentuale di conducenti morti per incidente è sulle strade extraurbane, non autostrade. Si capisce facilmente come i pedoni e i ciclisti usino raramente bretelle, o gilet, ad alta visibilità, che sono obbligatori all’imbrunire.




Sono obbligatori anche: il fanale davanti e dietro, Catarifrangenti gialli sui pedali e sui lati (sui raggi delle ruote), catarifrangente rosso posteriore, ovviamente i freni su ogni ruota. Sarebbe molto meglio mettersi il casco, visto che un trauma molto diffuso nei biciclettisti incidentati è il trauma cranico frontale. 
Precauzioni che spesso non si usano, soprattutto chi percorre strade extraurbane o non illuminate, chi ama camminare, magari al crepuscolo o di notte, è ,appunto, quella di indossare un gilet alta visibilità, o le bretelle. Bisogna ricordarsi anche di camminare sempre in direzione opposta a quella del traffico (vedere le macchine che vengono verso di noi) . Ecco cosa dice il sito della commissione europea:
"[3]I pedoni possono camminare sulla strada soltanto in assenza di marciapiedi o banchine. Quando è necessario camminare sulla strada, i pedoni dovrebbero tenersi il più possibile vicino al bordo, camminare in fila indiana e in senso opposto alla direzione del traffico.
I pedoni vittime della strada
Il 21% circa delle vittime della strada nei paesi membri dell’Unione europea sono pedoni e si tratta in maggioranza di persone di età superiore ai 65 anni.
Ridurre il numero delle vittime
È possibile ridurre il numero degli incidenti che coinvolgono i pedoni con l’introduzione di zone a velocità limitata e con strade pedonali ininterrotte. I pedoni sono più visibili se l’illuminazione stradale è adeguata e se indossano indumenti riflettenti. Le parti anteriori delle automobili resistenti agli urti possono minimizzare le conseguenze per i pedoni che vengono investiti. Il sistema di comunicazione a corto raggio e di sensori visivi per le automobili Watch-over English avvisa quando un pedone sta per essere investito, permettendo al conducente di sterzare o frenare. I progetti come APROSYS English hanno studiato come la modifica della forma della parte anteriore del veicolo possa ridurre i danni subiti dai pedoni. La Commissione europea finanzia molti di questi progetti.”


[1] http://www.adnkronos.com/IGN/Sostenibilita/In_Privato/Emergenza-sicurezza-stradale-ogni-settimana-11-pedoni-morti-in-Italia_32151532821.html
[2] http://www.istat.it/it/archivio/73732 sezione: testo integrale
[3] tratto da:http://ec.europa.eu/transport/road_safety/users/pedestrians/index_it.htm

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